Il gruppo è un formidabile agente di apprendimento ma ci sono alcuni momenti del proprio lavoro formativo dove è meglio avere uno spazio dedicato, dove gli altri sarebbero un peso (se non addirittura un impedimento) e siccome esistono modalità differenti, evolve da molti anni utilizza anche questo “setting a 2”.
PERCORSI
Accompagnano nel tempo le Persone attraverso brevi sessioni (45/50′) ONLINE.
FORMATIVI
L’obiettivo formativo è sviluppare la competenza relazionale, indipendentemente dal contesto (sociale, familiare, professionale) o dalla professione.
Se interessa approfondire il concetto di competenza: https://www.evolveonline.it/la-competenza.html
I PFI non si occupano di indagare, svelare, interpretare, ecc. né utilizzano strumenti tipici dell’attività psicoterapeutica, essendo, infatti, una cosa differente…
INDIVIDUALI
Si realizzano all’interno di una relazione “a 2”: Cliente e Consulente, che permette un lavoro totalmente a misura del Cliente.
Relazione d’aiuto
Aiutiamo le Persone a stare meglio nelle loro relazioni, a darsi un progetto evolutivo, a superare uno stato di difficoltà (anche con sé).
Chiediamo aiuto quando il nostro “patrimonio di risorse” ci sembra insufficiente, quando paghiamo il prezzo in termini di efficacia o di eccessivo costo per il risultato conseguito, quando di fronte ad un pezzo di strada da compiere sentiamo che «così come sto, mi sa che non ce la faccio…»
Chiedere aiuto
Non è facile chiedere aiuto, la nostra cultura non premia chi mostra le proprie difficoltà, anzi idealizza “l’uomo che non deve chiedere mai”.
Ogni segno di cedimento è vissuto come predittivo di un’esclusione: “1 su 1.000 ce la fa” (spesso anche di meno…) e “se ti gira un po’ la testa non puoi stare su questa giostra”.
Questi modelli sciagurati non aiutano a considerare normale la difficoltà, la paura di non farcela, il dubbio, l’incertezza…
Spesso le Persone considerano “non-normale” ciò che sentono e, anziché chiedere aiuto, cercano di zittire il sintomo (il più delle volte è una risposta corporea che ci dice che qualcosa non sta andando come dovrebbe).
Normalità
I PFI sono un’esperienza che ha come oggetto la normalità, la quotidianità.
Le difficoltà che sentiamo non sono l’indicatore della nostra “difettosità” ma il segno che la vita è una ricerca incessante di punti di equilibrio, continuamente persi e ritrovati.
Il Consulente, con le sue competenze (umane e metodologiche), ha il compito di accompagnare il Cliente nell’affrontare, con i propri tempi, i propri bisogni.
Ho chiesto aiuto ma guido io!
I PFI sono progetti ad “adesione volontaria”: anche quando viene proposto dall’organizzazione, è la Persona/Cliente che decide se e quando aderire al progetto.
I PFI non sono una delega in bianco a qualcuno che ne sa più di me, bensì una richiesta ad una Persona che può aiutarmi: ma l’esperto di me stesso sono io!
Privacy e segreto professionale
È irrilevante chi paga! Il progetto è sempre e comunque del Cliente!
Nulla, di ciò che accade all’interno delle sessioni di lavoro, esce a cura del Consulente.
È il Cliente a decidere se, come e a chi dare visibilità del proprio percorso.
Vuoi approfondire? Chiedi un incontro “FREE”.